In tempi bui è difficile ritirarsi nell’ombra | Matteo Lion

“Ci son cascato di nuovo
Pensi sia un gioco
Vedermi prendere fuoco Oh, sì, sì, me ne frego
Me ne frego
Dimmi una bugia, me la bevo
Sì sono ubriaco ed annego
O sì me ne frego davvero
Sì me ne frego
Prenditi gioco di me che ci credo”

Così cantava Achille Lauro a Sanremo in una performance talmente studiata nei minimi particolari da rendere quel “me ne frego” davvero poco credibile.

Ma quelle stesse parole si sono concretizzate davvero nelle vite al limite di alcuni artisti che riescono a infischiarsi di tutto e tutti, arrivando a disinteressarsi completamente delle conseguenze delle proprie azioni.

Una che ha portato il menefreghismo a livelli superiori è sicuramente Sinead O’Connor.
Datele un connessione a internet e un superalcolico e il gioco è fatto.
I primi di giugno ha scritto un post su twitter in cui dichiarava che il disco a cui sta lavorando sarebbe stato l’ultimo della sua carriera e ha aggiunto: “Sto invecchiando e sono stanca. Non ci saranno tour o promozione. Non è una notizia triste. È una buona notizia. Una guerriera sa quando dovrebbe ritirarsi”.
Apriti cielo.
Fans disperati e soprattutto case discografiche incredule visto che stavano già organizzando tour firma copie e sperando in qualche ospitata in TV.

Il giorno dopo ha rilanciato sempre su Twitter: “Chiedo scusa se ho turbato agenti di booking, promoter o manager con i miei tweet. Non volevo aspettare il permesso degli uomini su quando avrei potuto annunciarlo. E poi avevo bevuto qualche whiskey :-)”.
“Il mio problema con il resto del mondo è che tutti hanno bevuto qualche drink meno di me” diceva Humphrey Bogart
In “Concertina” Tori Amos cantava “Conosco la verità, si trova tra il primo ed il quarantesimo drink”. E Sinead la si incrocia spesso dove si trova la verità.

Qualche giorno dopo arriva l’ennesimo tweet sfanculante: “Buone notizie, vaffanculo al ritiro. Ritratto: non mi sto ritirando. Stavo solo permettendo a dei maiali col rossetto di fottermi il cervello…”.

Tutto questo casino social nel 2021.
In tempi in cui un social media manager può fare la tua fortuna esattamente come lo faceva il tuo consulente finanziario negli anni ’80.
In tempi il cui la strategia di lancio di un disco sui social è diventata parte integrante del disco stesso.
Dietro ai social di molti artisti ci sono ore e ore per decidere un piano editoriale e il suo calendario di messa a terra con l’obiettivo di sollecitare l’attenzione e la curiosità del proprio pubblico.

Invece i contenuti social di Sinead O’Connor (o, per essere precisi, Shuhada Davitt @davitt_shuhada, il suo attuale nome autodeterminato) sono fatti di realtà e pazzia senza filtri.
Avete presente le cartelle stampa di presentazione che dovrebbero spiegare da quali ispirazioni è partito il processo di composizione di un disco?
Spesso si perdono in mille parole vuote e non lo spiegano mai davvero. Come molti altri tipi di pubblicità, spesso esagerano.
I social senza censura di Sinead ti portano invece dentro al suo universo privato che poi ritroviamo nei suoi pezzi. I suoi contenuti social ti sbattono in faccia la sua depressione, il suo presumibile o reale bipolarismo, le sue fobie, i suoi desideri più intimi.

La maggior parte degli artisti usano (o fanno usare….) i social con una strategia, un fine, un obiettivo chiaro che punti al massimo engagement rate ovvero la somma totale di commenti, like e condivisioni.
Invece lei guarda solo a se stessa, alle sue emozioni, alla sua furia. Che sono tutt’altro che rassicuranti, che spesso mettono a disagio i suoi follower che difficilmente saranno incentivati a mettere un like.

Però può essere molto istruttivo.
Qualche tempo fa ha dato una bellissima definizione di cosa possa significare vivere con un disturbo bipolare.
“È come avere due gambe rotte, ma tutti si aspettano che tu cammini normalmente”.
Tormento e sofferenza ma trattate con onestà e naturalezza.
È una che aveva dichiarato con un eccesso di autostima* di voler salvare Dio dalla religione.
E ora sta cercando di salvare se stessa dalla se stessa dei social.

* appunto per una nuova idea imprenditoriale: le rock-star dovrebbero smettere di guadagnare con merchandising scadenti e vendere corsi on line sulle tecniche per crearsi un eccesso di autostima.

Matteo Lion

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