Ritratto di un critico | Mirco Denicolò

Si occupa di arte e visita una galleria: deve consegnare un articolo di duemila caratteri per una rivista, di carta.
Una volta avrebbe usato la macchina da scrivere e il suo testo sarebbe stato lungo una pagina, interlinea uno; da giovane aveva una Olivetti verde e un dizionario Garzanti dalla copertina blu.

Osserva i lavori appesi ai muri, pensa: ma dove ho già visto questo tipo di grafica? Già, i Russi. E le tematiche? Ricordo un paio di artisti che le trattavano, forse un richiamo o magari una cosa improvvisa… Guarda le opere e perde i dettagli, immagina i suoi pensieri come fili che collegano le immagini delle pareti a quelle dei libri della biblioteca, sussurra idee e aggettivi e citazioni, comincia a costruire il testo come lo dettasse a se stesso.

Poi guarda le persone attorno, ce ne sono un paio con cui deve parlare prima che vadano via, ha in progetto una mostra importante, ha bisogno di locali, opere in prestito, magari un altro sponsor.
Poi ha anche voglia di fumare e per fortuna il vino bianco del rinfresco è decente, appena uscito dal frigo, peccato i soliti bicchieri di plastica.

Mirco Denicolò

foto: Raffaele Tassinari