Carlo Zauli non metteva fiori nei vasi, seconda parte | Mirco Denicolò

Carlo Zauli era un artista che lavorava con la ceramica, ad un certo punto della sua carriera di artista cominciò a rompere i vasi che faceva o a lasciare che si rompessero, l’ho già scritto.

Forse queste rotture dopo un po’ lo annoiarono.
Allora provò a fare cadere i vasi, anche a scaraventarli a terra, per vedere cha forma avrebbero preso. Poi provò a tagliarli, prendeva una punta e passava da una parte all’altra dei vasi, come se dovesse guardarci dentro.
Delle volte con le dita faceva dei buchi, come per fare uscire l’aria, o per farcela entrare, era come se non si accontentasse dei confine, come se si fosse scocciato di vasi che di mestiere fanno il vaso, come se avesse dichiarato guerra a tutti i contenitori e a quelli che li producevano, forse era un ceramista inquieto.

Io ho visto molte delle sue opere, nei libri e nei musei.
Alla fine i vasi non somigliavano più a nulla che si conosceva, erano dei pezzi di terra sconvolta.
I suoi assistenti mi hanno detto che era contento di quello che stava facendo, ma di usarli per mettere della roba dentro neanche a pensarci.

Mirco Denicolò