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ESCO A PRENDERE UNA BOCCATA D’ANSIA | MATTEO LION

Doechii sta alla musica internazionale come Lucio Corsi sta alla musica italiana.
Entrambi hanno lunghe e solide carriere alle spalle eppure è con una singola canzone che esplodono universalmente e vengono adorati da tutti.
Doechii, per dire, ha vinto il Grammy Award come Miglior Album Rap nel 2025.
Ma è solo dopo aver ricevuto questo riconoscimento che ha deciso di ripescare ufficialmente dal suo archivio il brano Anxiety che oggi è una hit globale.
La canzone ha una lunga storia.
La cantante aveva pubblicato sul suo canale YouTube una prima versione demo già nel 2020. In pieno isolamento Covid.
Il pezzo suona subito familiare perchè è una citazione (di una citazione). La melodia campiona Somebody That I Used to Know di Gotye e Kimbra del 2011, che a sua volta era stata composta partendo da uno sample di Seville, un brano del 1967 del chitarrista brasiliano Luis Bonfá.
Ma stavolta è il testo a fare centro!
Se la canzone del 1967 era solo strumentale e quella del 2011 parlava di un amore finito, stavolta l’allegra melodia serve per parlare di ansia, un sentimento che ci accomuna tutti nel 2025.
Sento questa stretta al petto
Come se un elefante mi stesse in piedi
E lascio che prenda il sopravvento
L’ansia continua a mettermi alla prova

Doechii aveva fatto uscire quel demo durante la pandemia di Covid, quando tutti stavamo sperimentando una nuova ansia, totalmente sconosciuta e improvvisa.
Convinti di aver toccato il fondo delle nostre preoccupazioni.
Ma all’epoca avevamo un ruolo attivo da giocare, ovvero l’isolamento e il distanziamento sociale per cercare di risolvere – come effettivamente è avvenuto – la situazione.
Oggi schiacciati da conflitti internazionali e da una guerra economica che minaccia le nostre sicurezze, possiamo essere solo vittime passive di qualcosa che agisce sopra le nostre teste ed è potenzialmente letale.
E non possiamo farci sostanzialmente nulla, se non provare – appunto – un’ansia generalizzata.
Nel 2025 l’ansia è un problema di salute mentale diffuso a livello globale, con tassi in aumento e un impatto significativo su vari aspetti della vita.
Ed ecco perchè la canzone di Doechii ha fatto centro.
È praticamente l’orchestrina del Titanic che suona prima dell’impatto (che nel 2025 si traduce in una coreografia diventata trend virale su TikTok).

Pare che l’ansia sia un’eredità dei nostri antenati preistorici, che gli era indispensabile per prevedere e prevenire i pericoli di un mondo decisamente ostile.
Oggi ogni TG ci ricorda in quale razza di mondo ostile stiamo vivendo, in cui si parla con disinvoltura di utilizzare armi nucleari.
Nel 1985 Baglioni cantava:
E soli in mezzo al mondo
Con l’ansia di cercare insieme
Un bene più profondo.
No, dico… nel 1985 nel pieno del boom economico e che ora ci sembra un periodo di serenità assoluta.
Ma non è così.

Perché nel 1985 la guerra fredda tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica continuava a influenzare la geopolitica mondiale, con tensioni e conflitti per procura in diverse parti del mondo (vi suona famigliare?).
Inoltre il conflitto tra Iran e Iraq, iniziato nel 1980, era ancora in corso nel 1985 con intense battaglie e attacchi sulle città.
Ma l’ansia mette distanza dalla realtà delle cose.
E ci sembra che la “nostra” ansia di oggi sia più legittima rispetto a quelle passate.
L’ansia è un vuoto che si genera tra il modo in cui le cose sono e il modo in cui pensiamo che dovrebbero essere; è qualcosa che si colloca tra il reale e l’irreale.

Se si immagina il futuro, ovviamente lo si pensa senza problemi e soprattutto privo di ansia.
Potremo anche avere altre donne da amare
E sconfiggere l’ansia e la fragilità
E magari tornare a sbronzarci sul serio
Nella stessa taverna di vent’anni fa, come cantano i Baustelle in Il Futuro.

Ma è difficile andare verso il futuro quando l’ansia paralizza.
L’ansia è come una sedia a dondolo: sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo.
L’attacco d’ansia colpisce ancora.
Ogni volta che prendo in mano una penna,
indugio.
Procrastinatore, sono un procrastinatore! cantavano le Chicks on Speed.

Si rischia di bloccarsi vittime dei nostri stessi pensieri.
Sdraiato sulla schiena,
ascoltavo della musica.
Mi sentivo insicuro e catastrofico, cantavano i Blonde Redhead.

L’ansia riesce a invadere silenziosa tutto il nostro corpo.
Stati di agitazione in me,
nelle mie vene
Stati di agitazione e mai niente di più
Tra le idee
Sulla pelle
Nei nervi
Nelle vene cantavano i CCCP in Stati di agitazione.

Ma l’ansia riesce ad arrivare anche più in profondità, e le tensioni e le pressioni della vita le portiamo fin sotto le lenzuola.
Danni fisici psicologici collera e paura stress
sindrome da traffico ansia stati emotivi
primordiali malesseri pericoli imminenti
e ignoti disturbi sul sesso cantava Franco Battiato in Il Vuoto.

E allora come si può pensare di superare l’ansia?
Jean Cocteau ha detto: La frivolezza è la più bella risposta all’ansia…
Björk nella canzone Crystalline dice:
è la scintilla che diventi,
sconfiggi l’ansia.
E sicuramente la scintilla sta nelle piccole gioie quotidiane: un sorso di buon vino, un tramonto, un momento di relax lontano dal caos.

Esattamente come suggerisce Carmen Consoli:
Non molto lontano da qui la gente escogita affannose corse
In preda all’ansia di tornare al punto di partenza e dimentica
Il peso della posta in gioco, e il come e il quando mentre fuori piove
Amore mio, non è una colpa il non saper gestire la gioia
E il fatto di trovarsi a proprio agio nel dolore e nella rassegnazione
Ed è innaturale come a volte ci forziamo di ignorare
Il gemito costante delle nostre reali inclinazioni
Il margine di errore di un’incessante sottrazione
È forse una remota speranza la felicità?
Godersi il sole in dicembre, non molto lontano da qui nevica.

MATTEO LION
Ha lavorato per anni come account per varie agenzie di comunicazione.

Dal 2010 si occupa di selezione del personale ed è Team Leader in progetti di inserimento di lavoratori con disabilità.

La musica è la sua passione, con una lente attenta alle nuove sonorità.

Altra musica | Matteo Lion

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Quella sottile sensazione di inadeguatezza, di mancanza. La ricerca delle risposte e il piacere dimenticato delle domande. Accogliere la complessità è un passo verso la consapevolezza del contemporaneo. Non siamo esseri semplici, dobbiamo assorbire e rigenerare. Siamo sempre stati arte e oggi dobbiamo saper vivere con una sensibilità aumentata.

METABOX – sensibilità aumentata è un’installazione di arte contemporanea online, dal 2010

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