Un giorno, di nuovo | Andrea Ferrato

07:15
Correre con il respiro che non collabora, le narici che si infuocano, gli occhi che lacrimano.
L’aria gelida che martella sulla dita, il tessuto che aderisce sulla pelle nel modo più fastidioso possibile, il calore che combatte con gli spigoli della temperatura della mattina presto.

07:58
Ogni momento di memoria, di nostalgia, di rimpianto, di attesa, di speranza, di rinnovato vigore.
L’abbandono consenziente e incantato alla dolcezza e alla bellezza delle cose

08:14
Cose che si riscoprono ogni mattina, ogni momento dove il pensiero è sinonimo di vento e non di movimento.
Accade,  quell’attrazione di ogni passo con l’erba e la terra.
Come l’erba e la terra, il profumo del mare, le onde che sussurrano un eco malinconica e richiamano il cuore altrove.

08:46
La luce del giorno tradotta dalle ombre, i suoni in un silenzio che riporta un tempo sfilacciato, un esplicabile lontananza, forse ad un’assenza.
Qualcosa scivolato tra le mani, un abbraccio di cui si percepisce ancora il calore.
Sale dal centro del petto o esce e si espande avvolgendo quasi come a protezione.

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