Sulla differenza tra l’adattare e l’adottare

Chi ancora si chiede se ha senso dare importanza gli ambienti social evidentemente ha perso o sta perdendo delle occasioni e non ha compreso un cambiamento avvenuto e fondamentale.
Chi si sta chiedendo se sono gli attuali social i luoghi dove spendere energie e operare secondo norme e regole dettate da innumerevoli esperti, forse sta osservando bene il fenomeno e sta guardando un po’ più avanti.

Il cambiamento dei comportamenti delle persone non è avvenuto principalmente, e non sta avvenendo, per una scelta meditata o politica: semplicemente ora le le persone hanno più possibilità per seguire in modo naturale le proprie attitudini.
Concettualmente nulla di incredibile, fondamentalmente niente di così nuovo; la differenza è che lo possono fare in modo facilitato, divertente, indipendente e personalizzato.

In Italia il ritorno di Carosello è lo specchio del terrore dipinto sul viso degli uomini di marketing: riportiamo tutto alla normalità, lo condiamo con qualche social gadget e torniamo ad occuparci di vendere i prodotti che ci fanno guadagnare di più.
Vimeo è pieno di brevi animazioni e di corti bellissimi e non ti devi sorbire neanche la metafora che ti guida verso il fatidico prodotto; inoltre chi guarda la TV ora la può anche collegare alla rete.

Il punto di non ritorno è già stato superato e tentare di vestire di nuovo qualcosa di vecchio o provare a fare entrare qualcosa di vecchio in qualcosa di nuovo sarà solo una strada in salita con una pendenza sempre maggiore.

Per i social la brutta piega dell’advertising diventerà un problema.
Sono luoghi in cui le persone lo evitano: se continui a riportarmelo in evidenza sarà probabile che prima o poi mi possa stancare e decidere di accontentarmi di un altro ambiente, magari meno ricco di possibilità, ma più vicino a quello che mi interessa.

Sarà in vantaggio chi osserverà i cambiamenti non nell’ottica delle manipolazioni delle meccaniche dei nuovi spazi di contatto ma chi osserverà i cambiamenti dal punto di vista dei comportamenti e delle propensioni di coloro che li frequentano.

Andrea Ferrato