Pride | Claudia Vanti

Il gioco del “Gira la Moda” non si è arrestato neppure nei mesi scorsi, anche se, certo, se n’è parlato di meno, e del resto, insomma, la super notizia dell’ultima Fashion Week milanese, Raf Simons co-direttore di Prada a partire dal 2 aprile, quando poi il 2 aprile è arrivato non ha esattamente scaldato l’animo dei fans.

Ma intanto il turn over continua, e da Givenchy arriva Matthew Williams (chi??), enfant prodige californiano dello streetwear (ancora??) che ha lavorato con Kanye West (ah be’, allora scusa!) e Virgil Abloh, e ha fondato un marchio oggettivamente interessante: Alyx.
Le timeline però hanno reagito fiaccamente, pochi rilanci e commenti, tasso di acidità critica inspiegabilmente basso.
Avremo forse perso la vis polemica? Questo sarebbe veramente, ma veramente, sconvolgente.

Io, mentre leggevo la notizia, per un decimo di secondo ho confuso Matthew Williams con Matthew Williamson, stilista inglese di un’altra generazione (la mia) che ora si dedica prevalentemente a carte da parati e candele, e, nel momento in cui mi sono sentita inevitabilmente vecchia, ho ripensato a una serata passata insieme 10 (o 15?) anni fa, una serata surreale e divertente a The Italian Miss Alternative, “concorso di bellezza riservato a giovanotti e signorine coi tacchi alti più delle mutande”.

Matthew era a Bologna come consulente di Emilio Pucci, e con amici comuni ci trovammo a fare una lunga coda per entrare nel tendone che ospitava il concorso, mentre, a pochi metri di distanza, all’interno del Parco Nord di Bologna, suonavano (a un volume considerevole) gli Iron Maiden, che, a questo punto, posso dire di avere ascoltato dal vivo per quasi un’ora.
Cose che capitano.

Alla fine dello show (di Miss Alternative, cioè) un temporale piuttosto violento e con grandine si abbatté su entrambe le crew, tutti stretti insieme – e bagnati – sotto le inutili tettoie dei venditori di birrette e panini doverosamente unti.
Un bel fine serata però, tutto sommato, la pioggia come livella culturale e agente che lavava via (letteralmente) le reciproche diffidenze.

Buon Pride Month.

Claudia Vanti