Non bastano i social media per diventare social

Parola d’ordine: presidiare gli ambienti social on line.

A qualsiasi dimensione aziendale, per una sempre più ampia fetta di attività, questo è diventato uno degli impegni principali; perchè l’amico tuttologo del capo (“quello che sta sempre su internèt”) l’ha detto, perchè in fondo “costa meno”, perchè le slide del superconsulente erano spiritosamente minacciose nel fatto che ciò sia improrogabile… Insomma che social sia!

Ed ecco le pagine Facebook che tacciono per due giorni e poi nell’arco di dieci minuti si riempono di post minimali come messaggi in codice; ecco frasi di improvvisa espansiva amicizia verso chiunque tu sia; ecco roboanti azioni multicanale impeccabili con il classico video finto-improvvisato in cui tutti son contenti e non aspettavano altro che quello…

Siamo agli inizi, va bene così, bisogna farsi le ossa e se non hai da spostare i budget della pubblicità (su cui hai creduto fino ad ora) verso il consulente più cool, bisogna provare, fare esperienza, arrangiarsi.

Ma c’è un problema. Un problema che in realtà sarebbe la soluzione: gli ambienti social sono fatti di persone che a diversi livelli hanno deciso prendere e condividere una posizione.

Persone che ricevono più stimoli dal punto di vista di qualcuno di cui hanno una ragione per cui fidarsi piuttosto che da una frase ammiccante, melodiosa e perfetta.

Ebbene si: persone che non sono certo in attesa di una nuova strategia di marketing, facciamocene una ragione.

Nella concitazione della scoperta che le persone non sono più solo un target si è saltato un passaggio: si è passati al comunicare quanto si è social senza ragionare molto sul quanto lo si è in realtà.

Quando si parla di “azienda” sembra si parli di un’entità parallela mentre invece è fatta di persone ed interagisce in molti modi con l’ambiente che la circonda. Ed è proprio da questo ambiente che le aziende dovrebbero iniziare la loro strategia per diventare social.

Capire, oltre all’ambito operativo, come l’azienda incide nel territorio in cui si trova, come interagisce con le persone che vivono dentro e fuori dalle proprie mura e, di conseguenza, agire in modo pratico per portare valore.

Essere social è qualcosa di molto fisico: significa fare, essere presenti, essere riconoscibili per le scelte che si sono prese.

Gli ambienti social dovrebbero essere il luogo in cui condividere certe azioni, un livello successivo, il software dell’hardware social di un’azienda.

Andrea Ferrato