



stratificazioni condensate.
lettere di inchiostro premute lì, macchie di fuoco, cenere, e nebbia.
il mio umore che di giorno in giorno pervade lo sfondo e quel mondo.
poi da lontano distinguo l’universo che orbita attorno a lei, che si staglia disinvolta con la sua eleganza aliena nell’universo di esistenze invisibili o nascoste.
riconosco facce, sagome, figure mentre le tracce del fuoco spento inerte si trasformano in segni di acqua e luce in movimento.
omaggio a una bellezza assoluta e all’energia quieta che si distingue immersa in un mare come in una tempesta di neve.

RITA MENEGHIN
Le foto! Passione giovanile primaria ed eterna, messa a dura prova negli ultimi ma irriducibile.
La carta! Infinito amore, il materiale da sempre più congeniale, con la sua fragilità e forza insieme, gli strati, i frammenti, la solidità.
E l’inchiostro, altro contesto infinito!
Il legno! Quello raccolto in giro e appoggiato a casa in attesa di un senso altro.
E le materie e i materiali! Sempre da collezionare e declinare.
La tele piccole e quelle grandi, e la magia dello spazio.
La natura! La madre e tutta l’energia infinita e gli spettacoli che dona senza fine! l’aria che si muove, il bianco. il vento e le mie sempre mille sfumature di nero.
E poi il cibo… con i suoi infiniti colori, odori, sapori!