L’ultima novità irresistibile prima della prossima | Matteo Lion

Il disco di cui tutti parlano è l’esordio delle Wet Leg, duo formato dalle amiche Rhian Teasdale e Hester Chambers.
Sono riuscite a monopolizzare l’attenzione pur non avendo grosse pretese e presentandosi al mondo come due ragazzotte in vena di far baldoria.
Promessa mantenuta.
È impossibile ascoltare il loro disco e non sentire l’impellente voglia di essere ad un loro concerto con una birra in mano ma pronti lo stesso a saltare tenendo il ritmo o ballare in modo sguaiato come fanno loro stesse nei video.

La loro musica, diretta e spensierata, è l’ideale nel momento in cui le restrizioni per la pandemia vengono meno.
È la musica perfetta per un pianeta abitato da giovani le cui dita negli ultimi due anni hanno sfiorano più smartphone che corpi.
Ora invece, proprio come la protagonista della loro canzone “Angelica“, hanno la possibilità di andare ad una festa con persone in carne e ossa.

Angelica stava andando alla festa
Non ha bisogno di aspettare nessuno
Angelica, ha portato le lasagne alla festa
Ho tentato la fortuna ballando con tutti
A volte la vita diventa difficile da affrontare
Mi piaci, hai il sex appeal
Ma non voglio seguirti sul ‘Gram

Non più virtuale,
Niente altruismo.
Solo voglia di lasciarsi andare e stare bene.
Se è vero che la gioventù si conclude quando finisce l’egoismo e la maturità inizia quando si vive per gli altri, questo disco suona come un manuale su come restare giovani.
Sempre in modo egocentrico e individualista in merito alla canzone hanno ammesso che l’hanno scritto pensando alla loro coinquilina, Angelica appunto, e che il testo contiene molti riferimenti che però… solo loro possono davvero capire.

C’è un solo tipo di successo: quello di fare ciò che si desidera e presentarsi per quello che si è.
Non ho bisogno di un’app di appuntamenti
per dirmi se sembro una merda
Per dirmi se sono magra o grassa,
per dirmi se devo radermi la topa“, cantano in “Too Late Now“.

Ed è sicuramente questa loro libertà che le ha rese da subito così interessanti e autentiche.
L’audacia delle Wet Leg ha del genio, del potere, della magia.

Leggendo le note biografiche si scopre che entrambe hanno abbandonato l’università dovendo poi sbarcare il lunario con una serie di lavoretti di ogni tipo.
E per sfanculare il mondo la loro canzone più celebre, “Chaise Longue“, comincia con la bugia:
Mamma, papà, guardami
Sono andata a scuola e mi sono laureata
ma poi diventa un inno motivazionale ad alzarsi dalla poltrona e darsi da fare.

Fare cose, provare, sbagliare e riderci sopra.
Buttarsi e cercare di cadere in piedi.
Questa è la lezione universale di queste due ventenni con il mondo davanti e niente da perdere.

Non sono sicura che questa sia una canzone
Non so nemmeno cosa sto dicendo, cantano sempre in “Too Late Now”.

E anche quando devono fare i conti con un amore che non è andato per il verso giusto, beh non c’è spazio per tristezze o rimpianti.

Quando penso a ciò che sei diventato
Mi dispiace per tua mamma
Dici che ci stiamo divertendo
Sai che sei l’unico?
E quando le luci scendono su questa fottuta città
So che è ora di andare, cantano in “Ur Mum

Le ragazze vogliono solo divertirsi, cantava Cyndi Lauper nei primi anni ’80 e le Wet Leg aggiornano il concetto.
Il nome della band è stato scelto quando vedendo due emoticon accostate, gamba e goccioline, la cosa le aveva divertite.
Sarà questo il modo giusto di leggere senza snobismi il contemporaneo e lasciarsi andare al divertimento?

Sanno anche rileggere i classici, e infatti hanno registrato una cover di “Material Girl” di Madonna con un buon suono rock industriale.
Interpretano una canzone distante anni luce da loro e riescono a renderla il perfetto trailer per il lancio del disco.

Se volete vederle alla prova live, segnatevi la data prevista a Milano il prossimo 25 Ottobre.

Matteo Lion

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