L’entusiasmo di essere social davvero

Se possiamo delegare a delle geniali funzionalità le parti più operative e meccaniche della nostra giornata, non possiamo certo pensare di farlo con la nostra vita ed i nostri desideri.

Le sterili polemiche sulla inutilità delle azioni partite da gruppi su Facebook non stanno a testimoniare la loro inefficacia ma solamente il fraintendimento che spesso è insito in questi contesti; avviene spesso con la rete e molto più facilmente con un social network che simula i nostri iter quotidiani.

Trasferire delle responsabilità su uno “strumento”, che di fatto ha solo le potenzialità per sfruttare maggiormente le energie che investiamo in un progetto, significa non aver compreso le reali opportunità che lo strumento può permetterci di cogliere.
Non bastano le buone intenzioni, non è sufficiente una giusta causa: serve la capacità di vedere il progetto nel suo complesso, serve avere le qualità per saperlo comunicare, serve avere una reputazione tale che non coinvolga le persone solo per un’adesione teorica e formale ma che invogli queste ad essere presenti in prima persona, serve saper coordinare ogni fase in modo da garantire l’efficacia della partecipazione delle persone.

La bambina della foto è mia nipote, lo è grazie a Marco Gialdi che ha saputo trasformare un momento conviviale, come un compleanno, in un momento di solidarietà partecipata senza alcun genere di fronzolo morale ed enfasi emozionale.
La bambina della foto è mia nipote e lo è diventata anche di altre 50 persone che hanno percepito l’entusiasmo di Marco e hanno condiviso l’idea di non sprecare un’occasione. Con la collaborazione di Paolo Ferrara di Terres des hommes Italia i dubbi sulla fattibilità della cosa sono stati sciolti, l’anno di adozione previsto si è trasformato in ben quattro anni grazie al successo dell’iniziativa.
E le 40 persone previste ai festeggiamenti per il compleanno sono diventate 60.

Ci sono almeno 4 cose da imparare da questa vicenda:

  1. pensateci per il vostro prossimo compleanno
  2. uno strumento diventa efficace se lo si usa bene, non basta averlo a disposizione
  3. se non si è coinvolti in prima persona e non ci si mette il proprio entusiasmo difficilmente un progetto andrà in porto
  4. se pensassimo solo a quanti siamo dentro Facebook e iniziassimo tutti dalle piccole cose invece di “partire per le crociate”…

p.s.: Odete frequenta la prima elementare ed è anche brava a scuola. Ci sono in giro 50 zii orgogliosi, sappiatelo.

Andrea Ferrato