tecnica mista su lino – 106×93 – 2024
Nel dipinto Le Voyage de Pénélope, Federica Giulianini cattura quel senso di inadeguatezza sottile e costante che ci porta ad una inevitabile trasformazione.
La figura di Penelope diventa un simbolo di questa ricerca, di quel percorso che abbraccia non solo le risposte, ma anche il piacere dimenticato delle domande.
L’accoglienza della complessità rappresenta un passaggio cruciale verso una consapevolezza contemporanea, rivelando la nostra natura complessa e la necessità di assorbire e rigenerare attraverso un viaggio.
In un’epoca di connessioni istantanee, dove la promessa di un mondo ideale di apertura e sintonia sembra sfuggire, Le Voyage de Pénélope riflette la sensibilità aumentata di chi continua a percepire profondamente, a vivere tra gli stimoli mutevoli e a rigenerare le proprie percezioni.
Questo viaggio di Pénélope, simbolico e moderno, diventa un invito a riscoprire il valore della lentezza e della riflessione, qualità che trasformano la complessità in una forma a sua volta rinnovata.
FEDERICA GIULIANINI
Artista e docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, da
anni collabora con la galleria Studio d’Arte Cannaviello di Milano. Nata a Ravenna, classe 1990, si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, specializzandosi in Pittura – Arti Visive col massimo dei voti.
La sua ricerca artistica esplora elementi della natura, sostenuti da un interesse profondo per la letteratura e la filosofia, che ne arricchiscono l’espressione pittorica contemporanea. Il suo percorso è caratterizzato da una costante partecipazione a mostre personali e collettive, premi, pubblicazioni, residenze d’artista e workshop in gallerie e musei, consolidando una presenza attiva e apprezzata nel panorama artistico.
Nelle sue opere, vi è l’ossessione per la fusione tra natura e mitologia concepite in una nuova e magica relazione, interpretata in chiave moderna. Attraverso una stratificazione di livelli pittorici, la sua poetica evoca visioni che sembrano emergere dai taccuini di un diario intimo, dove la storia e la mitologia si intrecciano al quotidiano.
La sua ricerca attuale punta a dimostrare come i miti ritornino a popolare il paesaggio del contemporaneo, attraverso una pittura che ne riscrive i significati, offrendo una nuova visione della loro relazione con la modernità. Federica Giulianini prende ispirazione dal pensiero di Walter Benjamin, che nella prima metà del Novecento rifletteva su una rinascita mitica capace di oltrepassare i confini del razionale. Benjamin vedeva in questo ritorno del mito la possibilità di tracciare nuove frontiere di conoscenza e immagini del
mondo, lontane dalla rigidità della ragione e aperte a un sapere intuitivo e immaginativo. Nelle sue opere non rappresenta ciò che già conosce, ma si lascia guidare da forme estrapolate dai propri taccuini: sono “stop-motion” di immagini sospese, sprazzi visivi che trovano nella sua pittura una relazione nuova con il mondo reale, vivente. Così, la sua arte non è solo rappresentazione, ma un invito a instaurare una connessione autentica e profonda tra mito e contemporaneità, tra immagine e significato.