L’apparenza inganna | Alberto Guizzardi

Grace e Jonathan, lei psicoterapeuta lui oncologo, sono una coppia della upper class newyorkese, rispettati e benvoluti.
Hanno un figlio, Henry, che frequenta la scuola più esclusiva della città.
Il castello di agi e privilegi in cui vivono crolla quando la mamma di un compagno di scuola di Henry viene trovata morta e Jonathan, suo amante, viene accusato dell’omicidio.

La serie Hbo/Sky “The Undoing” con Nicole Kidman e Hugh Grant può essere vista su due piani di lettura.
Il primo è quello puro del thriller, con continui depistaggi e colpi di scena che ci fanno dubitare di tutti i protagonisti.
La sceneggiatura aiuta a delinearne i tratti essenziali e perfino i poliziotti, volutamente monodimensionali, diventano la leva che mette tutte le angosce e paure di Grace.

Ma c’è un secondo piano di lettura, a mio avviso ancora più intrigante, che è quello psicologico.
La serie, vista da questa prospettiva, diventa una seduta di terapia in sei parti dove ognuno si presenta con i sui dubbi, le sue debolezze i suoi inganni davanti a se stesso, agli altri, e sopratutto davanti allo spettatore.
Grace ha in mente il marito così come lo ha conosciuto, il suo piano di realtà non può accettare quello che è successo e così diventando come una delle sue peggiori pazienti è forse è pronta a perdonarlo.
Jonathan è un manipolatore bugiardo che minimizza ciò che evidente e crede ancora che tutto possa tornare come prima, e in questo Hugh Grant giganteggia in quello che è probabilmente il suo ruolo migliore.

Guardarlo mentre cerca di lavorare sulla rimozione dei fatti ormai assodati e acquisiti vale più di un trattato di psicologia.
E ogni comprimario ha la sua parte nella vicenda: il figlio, il padre di Grace, la migliore amica, subiscono il crollo delle loro sicurezze, ne devono fare i conti con se stessi e poi si adeguano.
Pure lo spettatore si adegua, in una sorta di transfert e contro-transfert , potendosi riconoscere in vittima o carnefice, manipolatore o manipolato e chiedendosi alla fine che cosa avrebbe fatto lui al posto di quel personaggio.
Ognuno avrà la sua risposta se avrà il coraggio di guardarsi allo specchio e riconoscersi in quello che vede.

Alberto Guizzardi
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