L’amore è negativo | Matteo Lion

In un intervista su “il resto del carlino” per la promozione del nuovo disco “L’amore e la violenza n°2“, Francesco Bianconi dei Baustelle diceva: “Non credo nella concezione di amore salvifico. Quando l’amore è vero amore, nel migliore dei casi ci scappa il morto. E la vittima è il nostro ego. L’amore, infatti, comporta necessariamente il sacrificio dell’io, l’annullamento del sé per l’adesione ad un oggetto altro. L’amore è negativo, parte da una negazione, è distruttore”.

Ed è un concetto che affrontano in vari pezzi del disco.
Nel singolo di lancio, “Veronica n°2” la band sbeffeggia con una nichilista superiorità il povero innamorato di Veronica che, in virtù del suo sentimento, “crede di colpo che il vuoto sia bellissimo e nega, che tutto sia vano, una merda intollerabile ed inutile”.

Ma tutto è spiegato dalla scienza.
Quando ci si “innamora” il sistema cerebrale rilascia dopamina, uno stimolante naturale che serve ad aumentare l’attenzione, l’energia, la brama e la motivazione per vincere il più grande premio della vita: un compagno di accoppiamento.
È decisamente uno stato alterato del proprio io.
L’amore romantico è una spinta fondamentale che si è evoluta in milioni di anni per concentrare l’energia su un solo individuo e avviare il processo di accoppiamento e riproduttivo.
E il sentimento amoroso può, al pari delle droghe e all’alcool, creare dipendenza che può diventare fonte di sofferenza e di comportamenti disfunzionali, contraddistinti dalla paura di essere abbandonati, angoscia, scarsa stima in se stessi, malinconia, tristezza.

E infatti i Baustelle infieriscono:
“Ma se il dolore che s’indossa d’inverno
È l’unica certezza di ogni amante mortale
Il fatto che mi manchi da star male”
e ancora:
“Uccidi per poterla salvare per toccare
La pelle di Veronica
Gli occhi di Veronica
L’ombra di Veronica
vivi per Veronica”.

Se l’amore romantico è orchestrato dalla produzione di dopamina, al contrario il desiderio prettamente sessuale invece è in gran parte orchestrato dal testosterone.
Il desiderio sessuale ti spinge a cercare un’intera gamma di partner, proprio perché non ci si deve preoccupare del futuro e del destino di eventuali figli.
Non c’è l’impiccio primordiale dell’accoppiamento e della riproduzione.

Ammetto di provare una certa riluttanza al concetto di “amore romantico”, che trovo decisamente poco moderno.

E mi vengono in mente i versi della vecchia canzone “Alì” degli Amor Fou dove si raccontavano le nuove generazioni europee:
“Ma di notte avevano voglia di essere nudi
di continuare a godere per ore
e di giorno vedevano il mondo cambiare colore
emarginare l’amore.”

Ecco il concetto: emarginare l’amore perché non più così necessario e funzionale. Se non addirittura distruttivo, appunto.

In “Perdere Giovanna“, il fatto di ritrovarsi single dopo la fine di un rapporto, è cantato dai Baustelle come una gran fortuna: “Ritrovare la libertà di cambiare, drogarsi, uscire a bere, fottere una donna, ripartire da zero.”

“Innamorarsi va bene, ma. Passata la festa. Cosa resta? Un male qui, un vuoto in testa. Io, io non mi innamoro più”, cantava in passato perentoria Ornella Vanoni.

Quando la dopamina cala, la realtà torna ad essere diversa da come l’avevamo percepita.
Forse dobbiamo farci guidare di più dall’attrazione momentanea, goderla per quello che è (davvero) e non ipotecare periodi più lunghi.
Impariamo da quella vecchia volpe di Loredana Bertè che quest’estate ci ripeterà fino allo sfinimento: ” questa sera non ti dico no, domani non lo so”.

O forse bisogna davvero alzare l’asticella e rendere l’amore una questione ancora più sofisticata?

Come Janelle Monáe che ha da poco dichiarato di essere pansessuale, ovvero prova attrazione e desiderio senza limitazioni di sesso, di orientamento sessuale e a prescindere dalle identificazioni di genere.
PYNK“, il singolo estratto dal suo nuovo disco, è di fatto una canzone d’amore. Amare chi vuoi amare superando ogni etichetta che possa soffocare la tua umanità e impegnandoti ad amare te stesso prima di tutto.
E anche il video è una inno alla creazione e lei indossa dei meravigliosi “pantaloni vagina” che sono un inno alla libertà sessuale.
E c’è un verso che racconta molto bene, forse, cosa dovrebbe essere l’amore:
“voglio essere quella a cui pensi quando hai bisogno di una vacanza o quando ti va di bere un vino rosè”.

Matteo Lion