La pandemia è come un rettile, gli tagli la coda e gliene cresce un’altra | Matteo Lion

La scorsa settimana dovevo vedere il debutto in Italia dei Dry Cleaning, la band presente in tutte le classifiche di fine anno.
Ma la data di Milano è stata spostata al 28 Aprile, mentre quella di Bologna definitivamente annullata.
Anche il tour degli scozzesi Mogwai ha subito uno slittamento: la data prevista al Vox Club di Nonantola il 29 gennaio è posticipata all’11 maggio.
Ma è così in tutto il mondo.
È diventato virale l’annuncio fatto su instagram da Adele in cui ha annunciato in lacrime l’annullamento di tutti i suoi concerti a Las Vegas a sole 24 ore dal debutto.

Sono così stanco di questa pandemia. Sembra di essere tornati al punto di partenza.
Se non si è in quarantena, si va a lavorare. Poi a fare la spesa. E poi a casa.

Sarà per questo che nei testi delle canzoni ultimamente si citino sempre più spesso i supermercati?
I supermercati come attuale (e ultima) piazza sociale dove incrociare lo sguardo di altri umani.
Proprio come “zombie al Carrefour“, dei coma_cose.

Ormai i supermercati sono diventati le nuove discoteche. Ci si ascolta la musica e ci si incontra.
Proprio come canta Ditonellapiaga:
“Se solo non vedessi che me tra le luci dei market
Carrefour Express
In radio passano gli xx
Se mi lasci dire che se non entrassi in me
Tra le luci dei market
Canterai gli xx
A tutto il Carrefour Express”

In molte canzone che ho ascoltato ultimamente ho riconosciuto quei sentimenti di stanchezza, nostalgia e disperazione che la quarta ondata di pandemia ci sta provocando.
Samuel nel suo nuovo singolo “Elettronica” ammette: “Come vorrei stare ad un rave nel ’96, mi lancerei in orbita”.

Ormai non si ha neanche più la voglia di trovare nella pandemia qualcosa di epico o di poetico.
E infatti la canzone “In Need of Repair” dei Band of Horses, comincia in modo didascalico:
“Bene, ehi tu, qual’è il problema?
Non possiamo fare tutte le cose che facevamo prima
E fa schifo
Ed è brutto”

Si, hanno ragione. Fa proprio schifo.
Gli attentati dell’11 settembre sono stati davvero l’ultimo spaventoso shock globale che ha spinto l’intero pianeta in un momento buio e pauroso.
Ma veglie, manifestazioni e concerti hanno contribuito a dare conforto.
L’arrivo dell’HIV nei primi anni ’80 è stato un momento in cui una paura nuova ha coinvolto tutto il pianeta. Ma la comunità gay, che è stata la prima ad esserne colpita, ha reagito cercando con più urgenza la cultura clubbing con discoteche e club notturni.
Perché essere tra la folla, riunirsi in massa con uno scopo comune, ballare, cantare insieme aiuta a costruire i legami su cui si basa una civiltà umana.

Ora invece siamo diventati rettili.
Proprio come nel nuovo video di Aldous HardingLawn“, dove si è trasformata in una lucertolona. Ferma immobile in attesa di qualcosa da mangiare.
Magari da comprare al Carrefour.

Ma dobbiamo sforzarci, ancora una volta, anche di sentire delle voci più positive.
Presentando la canzone “More Pressure“, Kae Tempest ha dichiarato: “È la canzone su cui l’intero album è stato scritto in un certo senso. Quello che cerca di dire è che possiamo riformulare alcuni degli stress in cui ci troviamo come possibilità di nuova crescita, nuova accettazione.
Un nuovo livello di energia può derivare da enormi quantità di pressione”.
Kae Tempest ci porta il suo esempio personale, durante la pandemia ha dichiarato la sua non binarietà e ha cambiato il nome da Kate a Kae, ammettendo che: “ha cercato di essere ciò che credevo gli altri volessero che fossi per non rischiare di essere rifiutato”.
E allora forse dobbiamo fare come Kae, sederci alla scrivania, prendere un foglio bianco e cominciare a scrivere quali sono i “più” e i “meno” che vogliamo nelle nostre vite:
“Più calmo, più chiaro
Più vicino, più vicino
Più radicato, più radicato, meno contorto
Più calma, più movimento
Più esistenza, meno miglioramento
Più decisioni, meno soluzioni
Meno inibizioni, meno confusione
Più intuizione, più connessione
Più natura, più protezione
Più abbondanza, più riflessione
Meno istruzioni, più comprensione
Più pressione, più rilascio
Più sollievo, più fiducia
Più distanza, più portata
Più pressione, più rilascio
Più sollievo, più fiducia
Meno spinta, più flusso”

Matteo Lion