Kit di sopravvivenza per l’estate 2020 | Alberto Guizzardi

Lasciando per una volta da parte libri e film, vorrei lanciare, come ultimo kit di sopravvivenza per l’estate, un luogo.
Un luogo scelto da voi, naturalmente in Italia, vissuto per un giorno, un week end, una settimana, per quello che vi è possibile.

Per me il luogo è stato la Toscana dove ho riassaporato quel gusto che mi mancava da anni di vivere il “qui e ora”: ho svuotato la mente facendo il “ morto” nell’azzurra acqua cristallina dell’isola d’Elba, ho visto i suoi meravigliosi tramonti con contorno di nuvole rossastre e poi il cielo stellato.
Già il cielo stellato, grande protagonista del mio viaggio, quello limpidissimo dell’Elba, dove si vedeva pure la Via Lattea o quello al tramonto delle colline senesi quando appare la prima stella della sera e ti chiedi se è Sirio, Venere o la famosa cometa di cui tutti stanno parlando ma che pochi sono riusciti veramente a vedere.

Ti fermi a mangiare in una locanda di San Gimignano e la padrona del locale ti intrattiene sulle beghe che stanno avendo con questa pandemia per poi concludere che saremo pure un paese ben strampalato ma nonostante tutto lo facciamo andare sempre avanti.

E poi le serate finite sulle scalinate del duomo a smaltire troppi bicchieri di vino rosso in un silenzio svuotato degli schiamazzi dei turisti mordi e fuggi.
Alzare gli occhi e vedere la storia, alzare gli occhi e vedere lo spettacolo della natura e farsi travolgere dall’emozione.
Chissà? Forse è la famosa “sensibilità aumentata”che per anni abbiamo cercato anche qua.

A Certaldo nella dimora dove visse Boccaccio c’è una foto della casa distrutta dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale; è rimasta in piedi una sola parete e in quella parete c’è un affresco con lo scrittore seduto al suo scrittorio che ti guarda .
La foto è ripresa dalla strada e lassù in mezzo alle  rovine c’è Boccaccio che ti guarda, sembra quasi un monito a ricordarci chi siamo e dove siamo.
In fondo, “in questo paese schiacciato dagli abusi del potere“ è ancora bello sorprendersi della sua indicibile bellezza.

Alberto Guizzardi