Kit di sopravvivenza per il 2019 | Mirco Denicolò

Pagare la bolletta dell’acqua.
Telefonare all’amministratore.
Finire l’articolo per la rivista (URGENTE!).
Ordinare colori (controllare quanti ne sono rimasti).
Regali di Natale…
Revisione dell’auto (telefonare all’impiantista, il numero è quello del cellulare).

Cardo
Stracchino
Farina doppio zero
Pane di Pesaro da mezzo chilo
Prosciutto cotto
Carta igienica

Una cosa accomuna me (56 anni) e mia madre (81): dobbiamo contrastare la nostra tendenza alla distrazione, dobbiamo creare degli antidoti a quel senso di beatitudine che si ha quando ci si sente liberi da ogni obbligo.

Tempo fa le liste mi davano la vertigine, adesso (non proprio adesso, è successo un po’ alla volta, da qualche anno in qua) sono diventate lo strumento per riuscire ad arrivare a fine giornata in maniera onorevole.
Sono passato da una memoria che mi permetteva di riconoscere volti e particolari di vita a distanza di anni, ad una che assomiglia ad uno scolapasta, incapace di ricordare il mobile dove ho appoggiato la matita o gli occhiali.

Le mie liste sono cominciate in modo sommesso, quasi oscuro, per grandi temi, fogli bianchi attaccati sul muro (controlli in biblioteca, pittura fiamminga, dizionario tecnico…); dopo qualche anno sono passato a piccoli post gialli attorno al monitor del computer (dati censimento, fatture legno, diapositive lezione sui divani), per giungere nel tempo presente a lunghi elenchi composti da memo via via sempre più dettagliati (chiamare l’idraulico, l’acqua si chiude da un rubinetto sotto il lavandino del bagno, i documenti sono nel secondo cassetto in una busta trasparente)

Immagino il giorno in cui descriverò tutti i gesti da compiere il giorno dopo, salvo poi scoprire un elenco di azioni a me estranee e chiedermi a chi siano riferite, e ricordare, di colpo verso mezzogiorno, che mi riguardavano e chiedermi che ne sarà di me e tentare, in tutti i modi, tutti, di nascondere al mondo la mia dipendenza dalle liste ed il triste baratro verso cui sto scivolando.

Un favore gentile lettore: se dovessimo incontrarci per strada e ti accorgessi che sto millantando una conoscenza reciproca non infierire e considerami con benevolenza: sono il soldato semplice di un grande esercito che ha in riservo un posto anche per te.

Mirco Denicolò