Kit di sopravvivenza per il 2019 | Matteo Lion

Un kit di sopravvivenza dovrebbe essere un pacchetto che contiene strumenti e generi di prima necessità per consentire la sopravvivenza in caso di emergenza.

Ma non siamo a SuperQuark e non vi parlerò di bende, viveri o medicine.
A volte è lo spirito a morire per primo e il corpo potrebbe durare altri 7-8 giorni buoni.
Ma che kit si dovrebbe avere quando tutto va a pezzi, tutto non ha più senso, tutto è solo un bellissimo castello che sta per esplode e rischia di diventare un mucchio di macerie.
Cosa ci tiene in vita in quel momento?

La più creativa è senza dubbio Sinead C’Connor che, dopo essersi convertita all’islam e aver cambiato il suo nome in Shuhadà Davitt, ha dichiarato: “Volete sapere cos’è che mi ferma quando voglio suicidarmi, dal 2016? È l’idea che Bono possa parlare al mio funerale”.

Quindi, può un nemico tenerci in vita?
Si, perchè come dice Emil Cioran: “Due nemici sono lo stesso uomo dimezzato” e mai uno vorrebbe morire prima dell’altro.

Anche i Muse la pensano così e in “Survival” ci dicono: “La vita è una gara. Ma io sto per vincere e scelgo di sopravvivere. Costi quel che costi. Non mi sorpasserai.”
Siamo così uno contro l’altro che non è più la nostra sopravvivenza a interessarci ma che sia l’altro a perdere e a morire?
A giudicare dalla pazzia che governa il mondo mi verrebbe da dire di si.
“Ma non potremo mai sopravvivere se non diventeremo un po’ pazzi, non potremo mai sopravvivere se non fossimo un po’ pazzi”, cantava in effetti Seal.

Ma tranquilli può bastare anche molto meno a darci la spinta per la sopravvivenza.
In “Jealous” Beyoncé è un tantino incazzata: “Sono nel mio attico mezza nuda. Ho cucinato questo pasto per te nuda, Allora dove diavolo sei?”. Potrebbe buttarsi dal suo attico in preda alla disperazione. Ma ecco il suo kit di sopravvivenza: “Ragazza non puoi sopravvivere così. Fai un passo avanti. Prendi un bel vestito dall’armadio. Indossa questa gonna. Mi sento così bella, non sono ancora persa.”
Quindi i vestiti non hanno intenzione di cambiare il mondo, ma le donne che li indossano sì? Ci salverà davvero la bellezza?

Mi piacerebbe molto ma ho paura che viviamo tempi molto più duri e complicati.
I bei vestiti non sono bastati neanche a Dolce & Gabbana nell’ormai famoso pasticciaccio cinese.
“Tutti sappiamo che le persone sono le stesse ovunque tu vada. C’è del bene e del male in ognuno di noi. E impariamo a vivere, impariamo ad accettare gli altri. Ecco cosa ci serve per sopravvivere insieme”, ecco la banale ma unica verità scritta da Stevie Wonder e Paul Mccartney in “Ebony and ivory” nel 1982.

Comunque la musica ci ha già regalato un kit di sopravvivenza, le First Aid Kit appunto.
Le First Aid Kit sono un adorabile duo musicale svedese composto dalle sorelline Johanna e Klara Söderberg. Visto che questo è il mio ultimo post prima di natale ve le presento nella loro personale versione di “Have Yourself A Merry Little Christmas“.

Matteo Lion
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