Il vuoto (d) e (l) la memoria

Le case affiorano ai lati di strade scolorite dove lo sguardo non trova ragioni di soste.

Il cielo, di una luce grigia uniforme, drammatizza i colori accesi e interrogativi di facciate
ordinate, come quinte vuote e inesorabilmente temporanee.

La storia, arrampicata su deboli colline, non ha insegnato la sapienza del progetto, la mancanza è riversata sulla pianura sottostante dove, con un ordine stridente, quelle case si rincorrono lungo linee disarmanti.

La storia è stata oculatamente restaurata e ora pesa come un rustico costruito per tranquillità da copertina;
da quella media altitudine sospira sulla pochezza delle quotidianità.

Andrea Ferrato

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