Il vero lieto fine è ricominciare | Matteo Lion

Pare che ci siamo.
Pare che la pandemia stia rallentando grazie ai vaccini.
Pare che da giugno torneremo a vedere dei concerti.

Ogni liberazione ha il suo inno. Ogni evento collettivo ha una canzone simbolo che lo ricorderà per sempre.

Con un tempismo perfetto è uscita la canzone “Like I Used To“, prima collaborazione tra le due artiste americane Sharon Van Etten e Angel Olsen.
La canzone ci invita a fare cose come le facevamo una volta.
A innamorarci come lo facevamo una volta.

La canzone ci porta in effetti indietro per molti aspetti, anche visivi.
Intanto ha un video curatissimo (regia di Kimberly Stuckwisch) che ci sembra una magia visiva dopo mesi di canzoni suonate in streaming dalle camerette.
In una scena i volti delle due cantanti per un gioco di prospettive si ritrovano uniti.
Naso contro naso.
Bocca contro bocca.
È una scena così potente e trasgressiva dopo un anno di distanziamento sociale e mascherine.

La stessa Angel Olsen ha dichiarato: “Ho incontrato Sharon qua e là nel corso degli anni e mi sono sempre sentita troppo timida per chiederle cosa stesse combinando o su cosa stesse lavorando. Ma nel 2020 lei mi ha chiesto di lavorare su una canzone insieme. L’estate è passata e abbiamo continuato a parlarne, andando avanti e indietro su un verso o due. La canzone mi ha ricordato immediatamente di tornare al punto in cui ho iniziato, prima che la musica si aspettasse qualcosa da me, prima che ci si aspettasse molto da me. Un tempo che rimane puro e reale nel mio cuore.”

In effetti le due ragazze sono sulla scena da anni.

Sharon Van Etten la vidi in concerto a Bologna nel Dicembre 2014.
Ero molto malato in quel periodo. Non sono stato in grado di rimanere in piedi e dopo poco dall’inizio dello show mi sono dovuto allontanare.
Ed è per questo che la prossima volta che la vedrò ho intenzione di pogare sotto al palco dall’inizio alla fine.

Angel Olsen invece la vidi la prima volta nel 2012 quando era solo la corista di Bonnie Prince Billy. Lei era ammaliante e non riuscivi e toglierle gli occhi dosso.
Dopo la pubblicazione del suo primo disco, ricordo un suo concerto praticamente perfetto con una band strepitosa nel Maggio del 2017 al Covo Club di Bologna.
In questo video si vede come il concerto fu memorabile anche grazie al fatto che le fecero assaggiare e scoprire la Sambuca Molinari.
La rividi l’anno dopo all’Anfiteatro del Venda in provincia di Padova.
A mio avviso concerto meno riuscito ma dove ricordo una improvvisata e deliziosa cover di “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli.

Ormai era un anno che l’industria dei concerti continuava a spostare le date in avanti e ri-programmare addirittura e di anno in anno.
Non mi pare vero che a breve si potrà tornare ai concerti “Like I Used To”, proprio come cantano Sharon e Angel.
Concerti vecchio stile e non come il concerto dei Flaming Lips in cui sia la band che il pubblico erano all’interno di palloni gonfiabili.
Certo ci saranno ancora limitazioni, mascherine e distanze.
Ma è giusto che sia così.
Riportare le persone ai concerti è importante per le economie locali, gli artisti, i club e, col tempo, si spera sosterrà l’intero settore a riprendersi dalla pandemia.

Matteo Lion