Il futuro è un ipotesi | Alberto Guizzardi

“We are who we are “
Già nel titolo è racchiuso il senso di questa serie diretta da Luca Guadagnino.
Perché è proprio sull’identità che si sviluppa la storia di Frasier e Caitlin, figli di militari, che si incontrano e si conoscono all’interno di una caserma americana in Italia.

Frasier è appena arrivato con la madre, lesbica e sposata con una collega, che sta per assumere il comando della caserma.
Il figlio è scontroso con la madre perché l’ha sradicato da New York, veste in maniera vistosa e all’ultima moda e gira con le cuffie perennemente nelle orecchie.
Il suo essere anomalo lo rende antipatico agli altri ragazzi presenti nella caserma a parte Caitlin.
Caitlin è figlia di un militare nero trumpiano con una relazione poco convinta in corso. Ha lunghi capelli ricci che nasconde spesso con un vistoso berretto quando frequenta da sola i bar del luogo.
Sarà il loro incontro a cambiare sia il loro percorso che quello delle persone che gli ruotano intorno.

Guadagnino spiazza di continuo lo spettatore stanandolo dai propri luoghi comuni: ad esempio nell’ambientazione della caserma dove tutto deve essere regola e ordine e dove invece i giovani portano caos e dubbi; o nell’arco temporale del racconto dove ogni episodio fa storia a se per struttura e svolgimento, o ancora nella scelta della musica che non è mai cornice ma è essa stessa motore degli eventi, con accostamenti che vanno da Anna Oxa e CCCP a David Bowie e Radiohead.

Frasier e Caitlin, all’inizio respingenti, ci conducono all’ interno delle loro incertezze che sono o sono state anche le nostre.
Raramente ho visto un regista raccontare gli adolescenti con questa maestria perché Guadagnino è interessato a farceli vedere dal loro punto di vista e non da quello dell’’adulto che li osserva.
Nella ricerca di se stessi i due ragazzi diventano motore e tramite di conseguenze che si abbatteranno su tutti i protagonisti della storia e che verranno poi abbandonati al loro destino quando i riflettori si riaccenderanno solo su Frasier e Caitlin nel viaggio reale e interiore verso una maggiore conoscenza di sé.
Quello che saranno lo impareranno presto ma intanto il qui e ora che apre ogni episodio prende definitivamente forma nel finale all’ alba su un muretto di una città sconosciuta.

Alberto Guizzardi