Il destino fa fuoco con la legna che ha | Matteo Lion

Ascoltare le canzoni in macchina, credo sia una delle esperienze più formative della vita.

Oggi vi voglio consigliare una canzone meravigliosa da ascoltare per i prossimi viaggi: “Curse Of The I-5 Corridor” di Neko Case.
La canzone è un duetto con Mark Lenegan ed è tratta dal suo nuovissimo bellissimo disco “Hell-on”.
La canzone che dura quasi sette minuti è sinuosa e lunga come la statale a cui fa riferimento il titolo: la I-5 che si snoda lungo il versante occidentale degli Stati Uniti, praticamente dal Messico al Canada.

Le voci di Neko Case e Mark Lenegan sono solide, robuste, empatiche. Ma anche, a modo loro, tranquille e serene.
Fanno un analisi spietata della loro esistenza (cosa che si può pensare di fare solo in auto lontano da tutti) e arrivano a delle conclusioni amare, ma con un tono di beata rassegnazione.

E credo che questa sensazione così precisa la cantante la riesca a rendere in modo così netto anche per quanto le è successo nel corso della registrazione di questo disco.
Mentre era in Svezia in sala d’incisione, la sua casa si è incendiata.
Una fiammata, iniziata nel fienile, ha distrutto tutto.
Non è rimasto nulla di tutta la sua proprietà. Per fortuna il suo fidanzato si è salvato dall’incendio.
Non oso pensare quanto possa essere devastante non possedere più nulla, se non se stessi.

La casa, se va bene, è dove sei amato di più nonostante sia il posto dove ti comporti peggio.
È il luogo in cui possiamo posare la maschera protettiva e di sospettoso cinismo che il mondo ci costringe a indossare come autodifesa.
E quindi questa canzone, che già nel titolo parla di una strada, racconta proprio di quella sensazione di lasciare indietro le cose e percorrere miglia e miglia ripensando solo alla nuda verità che si ha dentro.
La canzone inizia cercando di ripescare dai ricordi la forza propulsiva della giovinezza.
“Ho aspettato troppo a scrivere questo
La sensazione sorprendente sta svanendo
La sensazione del primo drink della notte, minorenne
Sapendo che si, tu te la caverai”

Pur poi ammettere di averla persa quella illusione e di avvertirne una grossa nostalgia:
“Mi manca l’odore del mistero
Quel riverbero che fuoriusciva dalle porte delle osterie
non sapendo esattamente di cosa fossero fatti quei suoni”.

Inevitabilmente quando si fa un bilancio di una vita non può mancare un amore che pesa proprio per non essersi concretizzato nel modo giusto:
“Sarei stata cosa buona per te se fossi rimasta
Nella corrente della tua vita
Ma ero un ciglio nelle rotte di navigazione.”

E con altrettanta ferocia riesce e raccontare il periodo dopo la rottura sentimentale:
“Ho scopato ogni uomo che desideravo essere
Ero così stupida allora”.

Ma dagli errori inevitabilmente si impara e nel ritornello dice convinta:
“Baby, ho paura
Ma non è colpa tua
Forse dovrei andare
a casa da sola stasera”

La canzone continua riflettendo sul passato e sull’insicurezza del futuro e su ciò che avrebbe potuto portare.
Neko Case è sicuramente un personaggio interessante, e vi consiglio di seguirla anche su Twitter per non perdere le sue argute osservazioni.
È una che le cose le dice “dritte”, senza girarci intorno.
Un po’ come la copertina del disco che la vede in fiamme, con una corona di sigarette accese in testa quasi a volerci raccontare tutta l’energia di questo disco che lei stessa ha detto essere stato scritto (ironicamente) davanti ad un fuoco.

Qui potete vederla in una recente versione live.

Matteo Lion