Cani e gatti

Questo potrebbe essere un post sui “gattini” (tuoni e fulmini!) o forse no.

Beh, è quasi Natale… ma no, non è solo questo, è più qualcosa che ricorda il “daimon della Bussola d’oro di Pullman (di nuovo perché è Natale).

Creativi e stilisti non fanno eccezione nello scegliere i compagni di elezione, anche se in effetti sorprende un’insospettabile mancanza di originalità rispetto ad altre celebrities: nessun cerbiatto come per Audrey Hepburn (qua però c’era una certa scontatezza. Va detto) e neppure nulla di simile agli alpaca nel giardino di Nicole Kidman.

Cani e gatti, borghesemente, come tutti. E siccome a fine anno una lista non può mancare, gli schieramenti sono più o meno questi

Gatti: Giorgio Armani, Michael Kors, Karl Lagerfeld, Jason Wu, Olivier Theyskens. E Grace Coddington, di Vogue America, come guest.

Cani: tutti gli altri

Banalizzando molto il cane è portatore di un affetto incondizionato e riconoscente, e un creativo, soprattutto oggi, può in effetti avere bisogno di una rassicurazione costante, uno sguardo di stima da individuare in mezzo a decine di responsabili del marketing, direttori commerciali, solerti amministratori, product manager, timing parossistici, scadenze a ripetizione e mercati fluttuanti. Alla fine si è tutti umani, bisognosi di conforto e rassicurazioni.

Diversi stilisti hanno già mostrato segni di cedimento, qualcuno si è fatto da parte, qualcuno ha ceduto al nervous breakown e se la stampa un po’ se ne è accorta, i luxury brands meno, o fingono. Quindi: si può fare a meno di un cagnolino che ti comunichi che “sì, sei comunque fantastico”? No, evidentemente no.

Un gatto, anche ammettendo che fosse possibile trascinarlo in studi, showroom e fitting room, si accomoderebbe 10 secondi su qualche campione di tessuto scaraventato a terra (la foga creativa..) per poi andarsene disapprovante. “È questo il meglio che puoi fare? (traduzione: “offrirmi?”)

È chiaro che solo l’autostima e la sicurezza di un Karl Lagerfeld possano uscirne indenni, ed è per questo che anche se i gatti domestici devono costantemente sfuggire ad umani che vogliono riprenderli a beneficio di YouTube o Instagram, almeno dagli stilisti saranno lasciati quasi sempre in pace.

Io però aspetto il primo che andrà in giro con un camaleonte nella borsa.

Claudia Vanti