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A DREAMY LOOK | CLAUDIA VANTI

Mentre è ripartito il tour globale dei red carpet, MET e Festival di Cannes, che si inaugura oggi, e delle sfilate resort nei luoghi della promozione turistica, moltə si stanno accorgendo che manca il sogno.

Le passerelle e i tappeti sono quasi indistinguibili le une dagli altri nella promozione feroce di prodotti collaterali ma il clic dell’evasione mentale non scatta.
Neppure in quei film ai quali i red carpet dovrebbero condurre.

Né la moda né il cinema ci aprono delle vie fuga, favolosamente irrazionali e irresponsabili andrebbero bene lo stesso, che qua c’è un disperato bisogno di icone che siano almeno qualcosa in più di figurine.

La giuria del Festival di Cannes è presieduta da Juliette Binoche, il che lascia presagire un alto tasso fashionista, così come la presenza di Alba Rohrwacher, Jeremy Strong e Kristen Stewart debuttante alla regia, come Scarlett Johansson, nella selezione di Un certain regard.
Ma tutto prevedibilmente dimenticabile nel giro di poche ore, neppure di giorni, mentre per le immagini che dallo schermo si installino in pianta stabile nel cervello collettivo e segnino l’immaginario forse bisogna tornare indietro di decenni.


Senza arrivare necessariamente ai capelli ondulati di Veronica Lake (la peekaboo bang di Ho sposato una strega, 1942 ) o alla t-shirt di Marlon Brando (Il selvaggio, 1953), si va comunque indietro, alle gemelline di Shining, al mannish look di Diane Keaton, alla tuta gialla di Uma Thurman in Kill Bill Vol. 1, al miniabito bianco di Sharon Stone e al trench nero di Keanu Reaves/Matrix. Anni ’80 e ’90, insomma.

Con la notevole eccezione di un abito verde di Keira Knightley in Espiazione  (2007) che però più che impressionare il pubblico ha segnato gli editoriali di moda.

Mister o Miss Cinema che tu sia, ascoltaci per favore, se la moda da sola non ce la fa a farci sognare, tu non ci abbandonare, facci sperare di ricordare almeno un paio di occhiali neri come quelli dei Blues Brothers.

CLAUDIA VANTI
Stilista eclettica, ha collaborato per anni con marchi del pret à porter italiano e internazionale come Ferré, Chanel, Hugo Boss.

Insegna Design del Prodotto moda, ha la passione del disegno e il sogno segreto di scrivere la sceneggiatura di una serie tv. Ovviamente sulla moda.

Altre parole | Claudia Vanti

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Quella sottile sensazione di inadeguatezza, di mancanza. La ricerca delle risposte e il piacere dimenticato delle domande. Accogliere la complessità è un passo verso la consapevolezza del contemporaneo. Non siamo esseri semplici, dobbiamo assorbire e rigenerare. Siamo sempre stati arte e oggi dobbiamo saper vivere con una sensibilità aumentata.

METABOX – sensibilità aumentata è un’installazione di arte contemporanea online, dal 2010

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