Un raccontino canaglia | Alberto Guizzardi

Risvegliandomi sotto il sole cocente di un metà giugno assai rovente mi sono ritrovato tra le mani questo raccontino con più capo che coda.

Una pagina bianca come urlo contro il silenzio, l’omertà le persecuzioni .
Una pagina bianca contro chi ha vinto o perso, o che pensa di aver vinto o aver perso.
Tanto a nessuno importa, nemmeno a chi fa finta di interessarsene.

Una pagina bianca in attesa che qualcuno la riempia con qualcosa di sensato e profondo che sappia di condivisione, ma non per fare sapere al mondo che sei a mangiare da Cracco mentre non ti fili il commensale che hai davanti .

Una pagina bianca che diventi uno specchio e che ti permetta finalmente di fermarti e guardare te stesso.
Riempire la pagina solo di te, di quello che pensi, di quello che sei, avendo per un attimo o per sempre la sensazione che quella libertà cercata sia lì accanto a te..

Ma forse alla fine che dire di una pagina bianca con un taglio profondo in mezzo come in una tela di Fontana.
Impossibile dire altro, sarebbe inutilmente banale.

Alberto Guizzardi

foto: Andrea Ferrato